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Categoria: Approfondimenti

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Palpebre cadenti? Un rimedio senza bisturi grazie a E.A.S.T. HP

La ptosi palpebrale o più comunemente conosciuta come palpebre cadenti, è la patologia che indica l’abbassamento della palpebra superiore, con una conseguente riduzione del campo visivo.

Quali sono le cause della ptosi della palpebra?

Le cause di palpebre cadente possono essere generate di due tipi, congenita quando presente sin dalla nascita, oppure acquisita e, quindi, comparire nel corso del tempo. Nel secondo caso avremo origine ad un inestetismo che comporta un peggioramento estetico del volto di una persona, dato che le palpebre sono al centro del volto e sono sempre visualizzate per prime.

Rimedio per palpebre cadenti

Un rimedio per rimuovere le palpebre cadenti è dato dall’utilizzo del micro radio bisturi E.A.S.T. HP, particolarmente indicato per la piccola chirurgia ambulatoriale, in modo sicuro e confortevole.
Questo micro radio bisturi a sublimazione dermica con arco voltaico ha una punta sottile che non tocca la cute durante il trattamento ma porta a sublimazione la cute più superficiale, che passa direttamente ad uno stato gassoso, lasciando una piccola crosticina che guarirà in qualche giorno. Le crosticine che residuano guariscono avendo l’accortezza di mantenere pulite le palpebre e proteggendosi dai raggi solari quanto più possibile; generalmente non causa eccessivo gonfiore.

Benefici del E.A.S.T. HP

L’effetto, visibile fin da subito, è quello di retrazione della cute in eccesso, come quella palpebrale. L’indicazione è infatti per i casi di ptosi palpebrale di lieve e media entità, per quei pazienti che non vogliono sottoporsi a blefaroplastica.

È ovviamente un trattamento meno definitivo rispetto a quello chirurgico ed essenziale è la diagnosi iniziale del professionista (alcuni casi di ptosi palpebrale sono talmente gravi che
solo la chirurgia può correggerli, inutile e dispendioso sarebbe sottoporsi a trattamenti alternativi); in molti casi invece il difetto non è così grave, ed è possibile in poche sedute ottenere un ottimo miglioramento estetico e funzionale della palpebra.

PRIMA

DOPO

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Biorivitalizzazione senza aghi con PRX-T33

Poco traumatico, sicuro, rapido nell’esecuzione e nei risultati ottenuti. Scopriamo questo nuovo trattamento di medicina estetica.

Cos’è il PRX-T33

Il nuovo trattamento biorivitalizzante senza aghi è indicato per chi desidera mantenere la pelle sempre elastica, idratata e piena di energia. Obiettivo: luminosità, idratazione, rivitalizzazione.
No aghi, no dolore, risultati visibili da subito.

A differenza dei classici biorivitalizzanti, coi quali è necessario effettuare tante iniezioni in tutto il viso, questo trattamento non prevede iniezioni  ma, sfruttando l’azione sinergica dell’Acido Tricloroacetico (33%) e dell’Acido Cogico (5%) si stimola la rivitalizzazione cutanea e quindi la produzione di collagene.

Già dopo le prime sedute i risultati sono evidenti: la pelle è più luminosa, più tonica e compatta.

Il punto di forza di questo trattamento è proprio la sua non invasività e può essere effettuato anche su zone delicate, sul collo e decolleté.
Il PRX-T33 è indicato anche per trattamenti contro le smagliature, acne e cicatrici; non ci non ci sono limiti di età.

PRX-33 sul collo
Applicazione di PRX-T33 sul collo di una paziente

Quando fare la biorivitalizzazione senza aghi?

La primavera è il periodo ideale per programmare un buon rinnovamento cutaneo in vista dell’estate.

È consigliabile ripetere il trattamento due volte all’anno, idealmente intorno a Marzo-Aprile e Ottobre-Novembre per ristrutturare la cute dopo il sole estivo.

Come agisce il PRX-T33

Il TCA stimola la rigenerazione del derma attivando i fibroblasti che stimolano la produzione di nuovo collagene. Il perossido di idrogeno impedisce che il TCA provochi un’esfoliazione dell’epidermide e interviene attivamente nel potenziare i meccanismi di rigenerazione del derma.

Il medico applica il formulato chimico sulla pelle con una specifica tecnica manuale. La seduta dura circa 15 minuti (secondo la zona da trattare). Il trattamento è piacevole ed indolore. L’aspetto è da subito migliore e si può riprendere con le proprie attività quotidiane.

Rimosso il PRX T33, il medico applica una crema idratante lenitiva che poi consegnerà al paziente.

È possibile riprendere subito la vita di relazione, ricordandosi di idratare e proteggere sempre la pelle dai raggi solari.

Il paziente avrà cura di proseguire a casa l’applicazione di crema idratante alternata a fluido levigante serale; l’alternanza di questi due prodotti garantirà un risultato più duraturo.

PRX-T33 su decolleté
PRX-T33 su decolleté

Quante sedute sono necessarie

Il numero di sedute varia a seconda dell’indicazione:

  • nel trattamento del viso, collo e décollété si ottiene un risultato di rassodamento stabile dopo circa 3-5 sedute (1 volta a settimana).
  • nel trattamento delle cicatrici recenti, 3 sedute settimanali fino al sollevamento della depressione.

Controindicazioni della Biorivitalizzazione senza aghi

Non ci sono controindicazioni e il peeling può essere realizzato su ogni tipo di pelle, su tutto il corpo e soprattutto in ogni stagione perché il PRXT-33 non è fotosensibilizzante e può essere utilizzato anche d’estate (anche se è sempre consigliata la protezione solare).

Si raccomanda di  non eseguire il trattamento in fase di gravidanza e allattamento, manifestazioni erpetiche in atto; va inoltre evitato nelle zone corporee affette da dermatite seborroica e nella cute irritata o irritabile e in caso di allergia all’acido cogico.

Sarà comunque il medico, in fase di consultazione preventiva, a fare tutte le valutazione del caso e decidere se procedere con il trattamento.

Il PRX-T33 è un formulato chimico ad utilizzo ESCLUSIVO di un medico, diffidate dunque da chi vi propone di acquistarlo online su piattaforme tipo Amazon o Ebay.

Vantaggi della Biorivitalizzazione senza aghi con PRX-T33     

  • non invasivo (consente di ottenere una biorivitalizzazione senza aghi)
  • risultati immediatamente visibili
  • indolore
  • Pelle luminosa e idratata
  • nessun limite di età
  • utilizzabile anche d’estate (non è fotosensibilizzante)
  • non lascia tracce visibili e quindi si può riprendere immediatamente le proprie attività quotidiane e la vita sociale

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[Video] Le domande più frequenti sulla chirurgia e sui trattamenti estetici

La Dott.ssa Chiara Di Blasio, è Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale e docente al Master di II livello di Estetica Orale e Periorale dell’Università degli Studi di Parma.

In questa playlist creata ad hoc, risponde alle domande che le pongono più frequentemente, riguardo la chirurgia estetica del viso e i trattamenti specifici.

Se anche tu hai qualche domanda per la Dott.ssa Di Blasio, sarà più che disponibile a riceverti per una consulenza senza impegno e spiegarti come puoi ottenere il risultato che stai cercando.

Sì, voglio prenotare una visita ora

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Paura del botulino? Sfatiamo i falsi miti!

Perché quando si parla di botulino si fa un passo indietro? Perché sono ancora radicate alcune credenze riguardo questo farmaco che non son corrette e che spaventano inutilmente.
Cerchiamo di aiutarvi spiegandovele una ad una.

1) Il botulino è tossico e può causare botulismo: FALSO

Botulismo è una sindrome causata da un’intossicazione alimentare. Non è il batterio direttamente a causare la malattia ma la tossina che questo rilascia. Il botulino utilizzato per il volto, possiede invece un’azione limitata alle zone trattate e, per parlare di un effetto tossico, dovremmo iniettare decine di unità in più rispetto a quelle standardizzate per il viso. Ciò significa che possiede un profilo di sicurezza assoluto, più elevato in confronto a molti altri farmaci.

2) Il botulino non è stato sufficientemente testato: FALSO

Il botulino, come ogni farmaco, è stato sottoposto a severissimi test clinici controllati e sono stati anche prodotti migliaia di articoli e ricerche nella letteratura scientifica internazionale, dove emerge che la tossina botulinica è uno dei farmaci più prevedibili e sicuri. Basti pensare infine che viene utilizzato anche in molte altre specialità mediche in dosi superiori a quelle utilizzate in estetica e persino in età pediatrica. L’utilizzo della tossina botulinica per fini estetici è molto più recente al suo utilizzo negli altri campi della medicina.

3) Il botulino paralizza tutti i miei muscoli: FALSO

La tossina botulinica viene iniettata con precisione nel muscolo, in piccolissime dosi e mediante un sottilissimo ago e il cui effetto è quello di ridurre temporaneamente l’intensità della contrazione di alcuni muscoli. Un medico esperto nel trattamento, sarà in grado di mantenere inalterata l’espressività del viso.

4) Non posso sapere cosa mi viene iniettato: FALSO

Attualmente i prodotti commercializzati e legali sono solamente tre ed appartengono ad importanti aziende altamente qualificate in campo medico: Vistabex di Allergan, Azzalure di Galderma e Bocouture di Merz.
È buona cosa invece diffidare dei trattamenti low cost: capita spesso di imbattersi in promozioni dove il trattamento è proposto a cifre addirittura inferiori rispetto al costo dei materiali sopracitati e mi chiedo allora in questi casi quale prodotto venga mai iniettato.
Al di fuori dei 3 prodotti prima elencati, il trattamento è rischioso. Il mio invito è di affidarsi solo a medici altamente qualificati nell’utilizzo di tossina botulinica e in caso di dubbi di verificare insieme al medico il prodotto utilizzato.
I medici che operano con serietà, faranno in ogni caso firmare sempre un consenso dove sarà presente il numero di lotto del prodotto utilizzato.

5) Continuando a fare botulino, prima o poi peggiorerò: FALSO

Al contrario, l’azione del botulino è assolutamente positiva in termini preventivi. È dimostrato scientificamente e rilevabile nei pazienti che effettuano il trattamento nei tempi appropriati che ogni volta si parte da una condizione estetica migliore.
Il botulino, se effettuato correttamente, non dà modo ad alcuni muscoli di esercitare nel tempo la loro azione negativa sulla depressione dello sguardo e sulla formazione di rughe.
Il trattamento con botulino andrebbe iniziato il prima possibile!

6) La tossina botulinica può gonfiare troppo: FALSO

L’effetto che a volte si vede di visi troppo “gonfi” è determinato dall’uso scorretto di materiali riempitivi (fillers) e non dall’utilizzo della proteina botulinica.

7) Il botulino è permanente: FALSO

L’effetto è sempre temporaneo, con una durata media di 4-6 mesi. Questo ha ovviamente una spiegazione scientifica: l’inibizione della contrazione del muscolo nel punto in cui viene iniettato è temporanea perché il corpo umano impiega esattamente questo lasso di tempo per ripristinare la quantità di neurotrasmettitori necessaria a far riprendere il muscolo a contrarsi regolarmente.

8) L’effetto è innaturale e finto: DIPENDE

Il botulino è completamente modulabile. Così come per gli altri trattamenti medico-estetici, la capacità di non inficiare sulla naturalezza del risultato, dipende non tanto dalla sostanza utilizzata, ma dalle scelte e dalla capacità del medico. Ancora una volta è importante per il medico saper dire di NO: non effettuare trattamenti troppo ravvicinati e non bloccare le espressioni positive, a costo anche di mantenere qualche ruga in più.
L’effetto del botulino, se effettuato in maniera corretta, non sarà tanto quello di far scomparire ogni ruga ma piuttosto quello di conferire allo sguardo un’espressione più fresca e rilassata, eliminando i segni di stanchezza.

9) Rinuncio al trattamento oggi, stasera esco con le amiche e noterebbero la differenza…

Non è necessario rinunciare! L’effetto del trattamento non si vede immediatamente ma dopo qualche giorno. Non pensare dunque di dover rinunciare a niente! Anzi, migliorando la qualità del tuo tempo ti sembrerà che scorra più velocemente e vedrai presto il bellissimo risultato del tuo trattamento!

10) Ma senza anestesia fa male! FALSO

Vengono utilizzati aghi finissimi, come per le punture di insulina o eparina…nessun dolore, tranquilli!

11) Me ne ha fatta una fiala intera… quanta…troppa!!

Questo è il punto più importante: non ragionate a numero di fiale fatte, come i peggiori “colleghi” vi hanno col tempo insegnato a fare, purtroppo.

Il botulino viene venduto in boccetti da ricostituire, ovvero è in polvere e il medico al momento del trattamento vi aggiunge della soluzione fisiologia sterile, rendendo il tutto liquido. La quantità di botulino che viene iniettata viene espressa in “unità”, ed è diversa a seconda della diluizione del prodotto.

Quindi è inutile che vi affanniate a guardare quante “fiale” vengono fatte: una determinata quantità di botulino può esser suddivisa in venti siringhe sottili così come in un’unica siringa grossissima, e questo lo decide il medico (tranquilli: qualsiasi siringa si utilizzi viene munita in ogni caso di ago sottile).
La cosa che conta dunque non è quale tipologia di siringa il medico utilizzi, perché la sceglie lui in base alla sua comodità. La cosa importante è quante unità vengono iniettate in ciascun punto di inoculo.

E anche queste comunque cambiano da un prodotto all’altro.

Capirete che fare il confronto tra amiche o tra professionisti diversi circa la quantità di materiale iniettato e ovviamente il suo costo è una cosa che non ha senso, perché non sono confrontabili.

12) “Un suo collega me ne ha fatto troppo poco. Vengo da lei perché me ne faccia un altro poco”

Sbagliato. Ricordatevi sempre che si tratta di un trattamento medico, non di un abito o una piega dal parrucchiere.
È bene affidarsi allo stesso medico semplicemente perché, come detto nel punto precedente, non si sa quante “unità” di botulino sono state iniettate dal collega. Il paziente può certamente riferire che il trattamento è troppo leggero per i suoi gusti, ma non è sicuro ritoccare un trattamento quando non si conosce come è la reale mimica facciale del paziente e quanto intenso sia stato il trattamento del collega.
Se volete cambiare professionista per qualsiasi vostro motivo, affidatevi a qualcuno che non vi proponga un trattamento correttivo poco tempo dopo aver fatto il primo da un altro collega. Un bravo professionista vi rispetta e sa aspettare il giusto tempo per valutare se e quando rifare il trattamento.

Hai altri dubbi? Vieni al nostro open day!

Ti aspettiamo giovedì 6 giugno c/o il Centro Medico Di Blasio. Un prezzo speciale ti aspetta! Per info e prenotazioni chiama allo 0521 286161

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6 miti da sfatare sui denti

Il mondo dell’odontoiatria è pieno di miti da sfatare. Come ogni settore altamente specifico, ci sono dei professionisti che lavorano ogni giorno per dare il miglior servizio possibile e il Centro Medico Di Blasio si impegna quotidianamente a dare ai propri pazienti la corretta informazione.

Con la diffusione di Internet, si è acquisita l’abitudine di cercare le soluzioni a piccole patologie dentarie senza stare attenti alla fonte di queste notizie. Bisogna saper distinguere tra articoli scritti da professionisti del settore e quelli scritti dai non addetti ai lavori. Le varie informazioni sul web del mondo dentistico hanno dato vita a falsi miti che non fanno altro che peggiorare la confusione in capo ai pazienti. Quando si applicano soluzioni inadatte per curare una carie o sbiancare i denti il rischio è quello di rovinare la propria bocca, anche in modo molto serio.

Il compito di un bravo ortodontista è, in primo luogo, guidare il paziente a prendersi cura dei propri denti ed a informarlo in modo chiaro ed efficace sull’argomento. A casa bisogna eseguire attività di prevenzione mentre per la cura c’è la poltrona del professionista.

Quali sono i miti da sfatare

1) Non serve il dentista se i denti non fanno male

Ammettilo! Quante volte hai sentito dire che, fin quando non si hanno dei problemi, il dentista non serve? Non c’è errore più grande! È buona norma andare dal dentista almeno ogni 6 mesi per un controllo e una seduta di pulizia professionale dei denti. Anche se non si avvertono particolari dolori o fastidi, possono essere presenti microfratture, problemi a una radice, l’insorgere di una carie o simili. Se non si cura la fase iniziale, possono insorgere problemi gravi più difficili da curare, più dolorose per il paziente e più onerose da un punto di vista economico.

2) Non c’è bisogno di curare i denti da latte

Anche se un giorno cadranno per dare spazio ai denti permanenti, è molto importante prendersi cura dei denti da latte dei più piccoli. È importante iniziare a lavare i denti da latte entro il primo anno di vita per renderli sani e forti, incominciando con un’igiene orale corretta e assunzione di fluoro secondo le indicazioni del pediatra. Inoltre, il dentista è una figura fondamentale per la salute dei denti dei più piccoli. Molti pensano che sia inutile andare dal dentista o comprare prodotti adatti per la cura dei denti da latte. Sbagliato, in quanto i denti da latte si possono cariare o danneggiare come quelli permanenti, causando a volte dolore al bimbo, rendendo necessario l’intervento del dentista: e non è così scontato che qualsiasi bambino si lasci mettere le mani in bocca quando ha male! Ecco perché è fondamentale avere nella figura del dentista un riferimento per il controllo e la prevenzione.

3) L’apparecchio si mette da adolescenti

Frequentemente si pensa che l’apparecchio fisso sia adatto solo ai ragazzi durante il periodo dell’adolescenza; non è così! Non esiste un limite di età a trattamenti ortodontici. Deve pur sempre esistere la condizione che i tessuti di sostegno dei denti si presentino in buone condizioni di salute e che i denti siano ben saldi all’interno dell’osso, ma può esser indicato il trattamento a volte in piccolissimi così come negli adulti. Sicuramente il controllo e la prevenzione sono importanti: prima si diagnostica una problematica, prima l’ortodontista può intervenire senza dover giungere all’età adulta con l’apparecchio ai denti.

4) Lavare troppo i denti fa male

La normale prassi vuole che si lavino i denti dopo ogni pasto, soprattutto se ricchi di zucchero o di elementi acidi, per evitare di corrodere lo smalto. è importante dedicare attenzione all’igiene orale accompagnando lo spazzolino all’utilizzo del filo interdentale e collutorio per una pulizia più completa e profonda. Nel caso in cui si verificano sanguinamenti gengivali o ipersensibilità, vuol dire che lo spazzolamento è troppo aggressivo e sbagliato. Eseguire uno spazzolamento corretto è fondamentale per avere denti sani e robusti. Fatevi insegnare dall’igienista dentale!

5) “Non sono mai andato dal dentista ed eccomi qua, ho ancora tutti i miei denti!”

…Ed è anche molto fortunato, aggiungiamo noi. A volte alcune persone preferiscono non affrontare i possibili problemi e rimandare i controlli periodici. Decisione personale e discutibile: quelle situazioni che portano poi ad esclamare: “Emergenza! Che dolore!!” E a dover intervenire tempestivamente per un problema che ieri era piccolo, oggi è gigantesco.
Ricordate che una carie non guarisce da sola…

6) “Ho portato tanto l’apparecchio da piccolo, non me la sento di sottoporre mio figlio allo stesso trattamento…”

Sbagli! Prima di tutto tuo figlio potrebbe non aver bisogno di una cura ortodontica, finchè non si effettua una prima visita non lo saprai mai. Secondo non pensi che, proprio perché è tuo figlio, si merita di prevenire oggi piuttosto di curare domani? Pensi che quando sarà grande abbia più voglia rispetto ad oggi di mettersi l’apparecchio? Certamente bisogna affidarsi a specialisti con grande esperienza per non incorrere in cure ortodontiche scorrette o inutili, che sicuramente non aiutano né vostro figlio né il vostro portafoglio.

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Che colore hanno i denti?

Non esiste una vera risposta a questa domanda, o meglio: non è sicuramente “bianco”! Esiste una vera e propria scala di colori che suddivide i colori dei denti in quattro tonalità di base:

  • A: marrone-rossiccio
  • B: giallo rossiccio
  • C: grigio
  • D: grigio rossiccio

Ogni gamma di colore è suddivisa in numerosi e dettagliati livelli d’intensità che consentono praticamente a chiunque di individuare l’esatto colore dei propri denti.

Come fare a capire quindi se i nostri denti hanno bisogno di essere sbiancati?

È una scelta personale, ma sicuramente il consiglio del dentista o dell’igienista dentale possono aiutarvi nel fare chiarezza e prendere una decisione.
Non esiste un modo corretto e uno scorretto per sbiancare i denti: ci sono pazienti che vogliono uno sbiancamento più decisivo e immediato e scelgono quindi un trattamento professionale. Altri pazienti invece si accontentano di uno sbiancamento più superficiale realizzabile con dentifrici.

Il risultato finale dipende dal colore naturale dei denti, dalla resistenza di eventuali macchie presenti e dal trattamento scelto.
Ricordate che due-tre tonalità possono già comportare una notevole differenza nel sorriso di chiunque.

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Sbiancamento denti

Ognuno di noi ha un proprio colore di dentatura, alcune persone nascono con denti più gialli di altre o hanno denti che tendono ad ingiallire col passare del tempo.

Il naturale colore bianco dei denti può essere intaccato da molti fattori. Le macchie superficiali possono essere causate dall’uso di tabacco, sia fumato che masticato; dal consumo di caffè, tè e vino rosso, dall’assunzione di cibo fortemente pigmentato come ciliegie e mirtilli o da un accumulo di tartaro sui denti.
Le macchie intrinseche cioè interne al dente invece possono essere causate dall’utilizzo di medicinali come le tetracicline durante la formazione dei denti o da traumi dentali, con la conseguente colorazione grigia o marrone.

In tutti i casi è necessario rivolgersi al dentista e all’igienista dentale per una corretta valutazione del caso.
Una pulizia professionale aiuta sicuramente a rimuovere gran parte delle macchie esterne provocate da tabacco e cibo; anche l’uso di dentifrici sbiancanti può aiutare a rimuovere le macchie più superficiali a costi contenuti.

Spesso però bisogna ricorrere ad uno sbiancamento professionale. Vediamone insieme le varie tipologie:

  • Sbiancamento professionale: modifica il colore del dente tramite un processo chiamato ossidazione. Tutto ciò che viene introdotto nella bocca durante i pasti può depositarsi all’interno dello smalto, andando a rendere i denti più scuri. Gli agenti ossidanti contengono un principio attivo (perossido d’idrogeno o di carbammide) che va ad ossidare questi pigmenti, riportando il dente al colore originale e rendendolo più brillante. Esistono due tipi di sbiancamento professionale: quello effettuato in studio che dona risultati immediati, ma dopo circa un anno di normale assunzione di cibi e bevande i denti tendono a scurirsi e a macchiarsi; consiste nell’applicazione di un agente ossidante per una durata di 10/20 minuti, che viene poi rimosso e riapplicato fino a 3 volte in una seduta. Nel caso di trattamento domiciliare viene creata una mascherina modellata sull’impronta della vostra arcata, che in genere va indossata per alcune ora del giorno o durante la notte per circa 2 settimane. Non appena il colore dovesse opacizzarsi nuovamente, basterà ripetere l’applicazione per soli alcuni giorni per renderlo ancora brillante.
  • Sbiancamento non professionale con prodotti che si trovano in commercio: funzionano con l’azione fisica e chimica che aiuta a rimuovere solo macchie superficiali. Tutti i dentifrici esercitano una leggera azione abrasiva, ma quelli sbiancanti anche un’ulteriore azione smacchiante.

Non bisogna dimenticare che ogni paziente risponde in modo diverso alle procedure di sbiancamento: alcuni solo con l’utilizzo di dentifrici sbiancanti ottengono un risultato soddisfacente, altri invece devono rivolgersi allo sbiancamento professionale per eliminare fastidiose macchie e colorazione grigiastra.
Solo il dentista o l’igienista dentale sono in grado di individuare il trattamento più indicato alle vostre esigenze.

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Salute orale negli anziani

La salute orale negli anziani mira a far mantenere la propria dentatura naturale, anche per una vita intera, se si rispettano le adeguate norme d’igiene orale e visite dal dentista.

Ci sono sicuramente dei fattori che influenzano il cavo orale del paziente anziano, quali l’assunzione di medicine o riguardare le condizioni generali di salute della bocca.

Non infrequenti sono le carie della dentina, evitabili con igiene orale e visite periodiche di controllo.

Anche l’ipersensibilità dentinale è frequente: le gengive tendono col tempo a retrarsi e a esporre porzioni di dente non protette dallo smalto, rendendole sensibili a bevande fredde o calde. In questi casi è consigliabile utilizzare dentifrici per denti sensibili e rivolgersi al dentista poiché a volte l’ipersensibilità è conseguenza di una carie o di un dente fratturato.

Le persone anziane soffrono molto anche di secchezza delle fauci o xerostomia, data da patologie di base o dall’assunzione di alcuni farmaci.

Sicuramente consigliabile un’accurata pulizia e conservazione delle dentiere: affidatevi ai consigli del dentista e rivolgetevi al Centro Medico per ogni problema, prenotando almeno un controllo annuale.

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Piercing orali e grill dentali: controindicazioni

Piercing orali e grill dentali sono le ultime tendenze in fatto di accessori dentali. Ma sono sicuri?!

Per piercing orale s’intende qualsiasi tipo di perforazione di una struttura della bocca con l’inserimento di un oggetto.
Differentemente dai piercing ai lobi delle orecchie, i piercing orali proprio per la loro sede possono provocare alcuni danni. In primo luogo: guancia, labbra, lingua…sono zone anatomiche in cui passano vasi e nervi!!! Bucarle non è affatto competenza di nessuna figura lavorativa che non sia un chirurgo, il rischio di emorragia anche forte è elevatissimo!!!
Per non parlare del gonfiore e del dolore che può essere provocato o delle infezioni che possono svilupparsi sia nel momento dell’inserimento sia una volta lo si porti in bocca. Inoltre può scheggiare i denti o creparli, danneggiare denti precedentemente trattati.

Stesse problematiche valgono per i grill dentali, che fortunatamente non sono così diffusi: sono rivestimenti decorativi per denti realizzati in metallo o arricchiti con pietre preziose; sono mobili e si applicano ai denti anteriori. A parte le problematiche d’igiene orale e di pulizia e conservazione di questi oggetti, riuscite ad immaginare i danni che possono provocare ai denti? Abrasione, recessione gengivale, decolorazione e scheggiatura dei denti.

Considerando che sono oggetti indossati per un gusto estetico si direbbe che possono portare a conseguenze tutt’altro che gradevoli!

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Igiene orale negli adolescenti

Il modo migliore per favorire l’igiene orale negli adolescenti è educarli fin da piccoli a rispettare sé stessi con una corretta igiene orale. Nel caso in cui il ragazzo porti un apparecchio ortodontico poi è fondamentale seguire le seguenti buone abitudini:

  • spazzolare i denti dopo ogni pasto e spuntino;
  • usare il filo interdentale per rimuovere placca che si accumula tra i denti e nel margine gengivale. Se la placca non viene rimossa adeguatamente si indurisce diventando tartaro che solo una pulizia professionale può eliminare;
  • limitare l’assunzione di cibi zuccherati;
  • andare dal dentista e dall’igienista dentale con regolarità.

Ma quali sono le problematiche di cui il ragazzo dovrebbe essere a conoscenza? Essere informati correttamente aiuta ad agire meglio!

  • Problemi ortodontici: indossare l’apparecchio è fastidioso a volte ma l’igiene orale va cercata di mantenere il più possibile ad ottimi livelli per non cadere in brutte sorprese alla rimozione dell’apparecchio. Ricordatevi che non esistono danni causati dall’apparecchio sui denti, bensì solo i danni causati da una scorretta pulizia durante la cura ortodontica;
  • Il paradenti se siete degli sportivi: indossarlo è importante! Un trauma dentario può causare danni estetici e funzionali importanti!
  • Nutrizione: ha un ruolo fondamentale per la salute dei denti. Zuccheri e amidi favoriscono la formazione di placca, principale causa di carie e disturbi gengivali, che possono provocare anche alitosi.
  • Fumo: macchia i denti, gengive e contribuisce ad alimentare l’alito cattivo.
  • Piercing orale: nonostante la popolarità di questo oggetto, è molto dannoso. Può portare allo sviluppo d’infezioni, emorragie, senza considerare il pericolo di ingoiarlo. Inoltre durante la masticazione e la fonazione continua a rovinare i denti contro cui va ad appoggiarsi.
  • Disordini alimentari: sia la bulimia (disturbo alimentare che porta ad un aumento della fame, seguito da vomito compulsivo) che l’anoressia (mancanza patologica di appetito) sono disordini che possono causare danni anche a livello orale. Infatti il contatto diretto con gli acidi gastrici del vomito possono causare danneggiamento dello smalto graduale fino ad uno stadio irreversibile, con una vera e propria erosione dentale. Il dentista può sicuramente aiutarvi per ciò di cui è sua competenza, e cioè su come proteggere il più possibile i denti.

Quindi ragazzi siate in gamba e se avete qualsiasi dubbio non esitate a chiederci consigli!!

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