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CENTRO MEDICO DI BLASIO0521 286 161

Categoria: I casi risolti

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Filler labbra – le foto prima e dopo

Il filler labbra è un trattamento indolore, che consiste nell’applicazione di acido ialuronico, una sostanza naturale, attraverso delle micro iniezioni.

  • Aumento volume delle labbra
  • Labbra più belle e sensuali
  • Correzioni delle naturali imperfezioni e asimmetrie

Il trattamento corregge gli inestetismi delle labbra, le piccole asimmetrie, regola i volumi e ne definisce il bordo, donando un aspetto naturale e sensuale al tuo sorriso.

Filler labbra – prima e dopo

1) Ridefinizione del bordo, bilanciamento volumetrico, miglioramento della proiezione

2) Correzione asimmetria del labbro superiore

3) Correzione deviazione e asimmetria del labbro inferiore

4) Distensione della superficie delle labbra

5) Ripristino dei volumi e della tonicità delle labbra

Prenota una visita senza impegno. Dai vigore alle tue labbra.

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Caso di gravissimo affollamento dentario in adulto

Il caso iniziale

Il paziente adulto si è presentato per un gravissimo affollamento dentario.
Oltre alla mancanza di spazio per i denti si nota la presenza di gravi rotazioni che rendono il sorriso particolarmente irregolare. In passato erano già state fatte estrazioni di premolari superiori e questo rendeva molto più complesso il trattamento.

affollamento dentario adulto prima

Risultato finale

Il caso è stato perfettamente risolto con grande soddisfazione per il paziente.
Si noti come sia stato corretto non solo l’affollamento e le rotazioni, ma anche il combaciamento di masticazione tra le due arcate.

affollamento dentario adulto dopo

Hai un caso di affollamento? Contattaci senza impegno

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Caso ortodontico del 1984

Questo è un caso ortodontico del 1984.

Le foto si riferiscono al primo paziente che ho trattato nella mia attività professionale, una cura iniziata nel 1984, più di trent’anni fa.

Da allora la tecnica operativa è ovviamente cambiata tantissimo -anche se quella applicata allora era al tempo molto innovativa- tuttavia i concetti biologici di rispetto dell’occlusione ideale e dell’obiettivo estetico globale non sono affatto mutati.

Anzi oggi lo specialista non viene più definito ortodonzista ma ortognatodontista, perché si è ben compreso come l’intervento non debba solo riguardare i denti ma eseguire una diagnosi globale anche sui muscoli e la struttura ossea.

Con gioia e soddisfazione dopo 30 anni dalla fine della cura ho scattato la foto sorridente di questa paziente ovviamente “speciale”.

Il caso clinico consisteva in una malocclusione di seconda classe quindi con affollamento dei denti e la terapia è durata circa 24 mesi, nei tempi previsti.

Il caso, oggetto di visite di contro anche negli anni a seguire si è concluso secondo le aspettative: sia dal punto di vista funzionale sia estetico.

Ancora adesso a distanza di vari decenni la bocca è visibilmente bella e funzionale ed il sorriso davvero luminoso.

la mia prima paziente denti

La foto è stata scattata dopo 30 anni dall’inizio del caso, durante la prima visita di analisi che ho effettuato per la giovane figlia della paziente.

In seguito ho terminato anche il trattamento alla figlia della signora, con la legittima soddisfazione di sapere che un paziente è talmente soddisfatto del tuo operato da affidarti anche la salute del figlio.

Una scelta genitoriale a cui sono fortunatamente abituato, ma che è sempre assai gratificante per l’etica medica che mi guida.

professor Alberto Di Blasio

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Seconda classe: soluzione caso di alta gravità

Cura di seconda classe ortodontica: il caso iniziale.

Questo caso si è presentato alla mia attenzione inviato da un collega odontoiatra di Parma nel 2007. Si trattava di una ragazza adolescente affetta da una gravissima malocclusione di seconda classe divisione I.

Il mento era estremamente arretrato nel contesto del viso e la ragazza non poteva di conseguenza essere trattata con estrazioni all’arcata superiore e arretramento degli incisivi superiori, come le era stato proposto in precedenza da altro ortodontista.

Questa soluzione infatti avrebbe lasciato inalterata la posizione iniziale del mento costringendo la dentatura superiore ad arretrare eccessivamente per chiudere la sporgenza dentale. Si sarebbe così creata per la ragazza una faccia appiattita e sgradevole, specialmente in ragione dei più moderni criteri di estetica facciale.

L’estrema protrusione della dentatura superiore impediva inoltre la normale funzione muscolare delle labbra: la paziente era infatti incapace di mantenere sigillate le labbra se non sotto sforzo (incompetenza labiale) e il labbro inferiore era sempre interposto al di dietro degli incisivi superiori. Questo atteggiamento di labbra separate, con l’inferiore interposto dietro gli incisivi, provocava inoltre secchezza del cavo orale con rischio di carie e infiammazione delle gengive nonché progressivo peggioramento della sporgenza stessa.

La cura ortognatodontica, durata 25 mesi, ha permesso la completa chiusura della sporgenza dentale accompagnata dalla presenza di un perfetto combaciamento sia della dentatura anteriore che di quella laterale, un’occlusione ideale quindi.

Cura di seconda classe ortodontica: il caso concluso.

Il perfetto combaciamento della dentatura rappresenta uno dei fattori fondamentali per evitare recidive a distanza. Un corretto ingranaggio dei denti infatti contribuisce all’auto-mantenimento delle relazioni reciproche di masticazione tra le due arcate. La correzione in questo caso è avvenuta non solo tramite l’arretramento dei denti superiori ma anche tramite l’avanzamento della mandibola (chirurgia a cura del Prof. E. Sesenna, Università di Parma).

A livello estetico si può notare il ripristino dell’armonico gioco di curve che caratterizza la forma delle labbra e del mento della giovane paziente. Si può notare inoltre la presenza della normale chiusura a riposo delle labbra, garanzia che la sporgenza superiore non potrà in futuro più ripresentarsi.

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Terza classe: soluzione caso di media gravità

Cura di terza classe ortodontica : il caso iniziale.

Questa paziente, indirizzata per consulto da un collega del nord Italia nel 2009, presentava una malocclusione di classe III. In questo caso il problema iniziale era esattamente l’opposto di quello precedente: il mento si presentava eccessivamente sporgente nel contesto del profilo e il mascellare superiore, al contrario, carente e appiattito.

In questi casi, poiché una mandibola forte è caratteristica del volto maschile e non di quello femminile, il viso appare eccessivamente aggressivo e mascolino. A livello della dentatura si notava una malocclusione ancor più grave di quanto ci si sarebbe potuto aspettare dall’aspetto del viso.

Tutti i denti superiori chiudevano infatti all’interno degli inferiori, sia anteriormente che lateralmente (morso incrociato anteriore e laterale). Questo tipo di masticazione è profondamente alterato e comporta spesso un grave disagio della persona ad una corretta alimentazione. La dentatura superiore si presentava anche affollata con mancanza di spazio per i canini, specialmente per il sinistro. Anche questo canino sporgente era percepito dalla ragazza come molto sgradevole nel sorriso provocandole un importante disagio psicologico.

Cura di terza classe ortodontica: il caso concluso.

La cura ortognatodontica è durata 23 mesi ed è stata eseguita con un apparecchio fisso ad entrambe le arcate in preparazione ad un intervento chirurgico per  la correzione della forma mandibolare e mascellare (chirurgia a cura del Prof. E. Sesenna, Università di Parma). Si può notare anche in questo caso il perfetto combaciamento sia della dentatura anteriore che di quella laterale (link a “occlusione ideale”). Anche in questo caso si deve ricordare che il perfetto combaciamento della dentatura rappresenta uno dei fattori fondamentali per evitare recidive a distanza.

Alla fine della cura, il viso della ragazza è molto equilibrato ed aggraziato. L’aspetto aggressivo del volto si è addolcito e femminilizzato e si è perduta l’impressione di eccessiva larghezza della faccia. La paziente a fine cura ha quindi centrato brillantemente tutti i suoi obiettivi: migliore masticazione, sorriso regolare e gradevole, armonizzazione dell’estetica del volto, il tutto con un’ottima stabilità nel tempo.

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Seconda classe: soluzione caso di elevata gravità

Cura di seconda classe ortodontica: il caso iniziale.

Come spesso accade nei casi molto complicati, anche questa paziente mi è stata indirizzata per consulto da un collega del nord Italia. In questo caso si trattava di una gravissima malocclusione di classe II divisione I.

Si trattava di una giovane adulta il cui mento era estremamente arretrato nel contesto del viso. In questo caso l’alterazione dell’estetica del profilo era particolarmente profonda e la motivazione estetica molto sentita dalla paziente. Anche in questo caso l’estrema protrusione della dentatura superiore impediva inoltre la normale funzione muscolare delle labbra: la paziente era infatti incapace di mantenere sigillate le labbra (incompetenza labiale) e il labbro inferiore era sempre interposto al di dietro degli incisivi superiori. Come già detto nel primo caso, questo atteggiamento di labbra separate, con l’inferiore interposto dietro gli incisivi, provoca secchezza del cavo orale con rischio di carie e infiammazione delle gengive nonché progressivo peggioramento della sporgenza stessa.

Cura di seconda classe ortodontica: il caso concluso.

In questo caso la durata complessiva della cura è stata di poco superiore alla media, sviluppandosi in 26 mesi. Il trattamento ha comportato l’estrazione dei primi premolari all’arcata superiore ed inferiore, nonché un intervento correttivo sulla forma della faccia (chirurgia a cura del Prof. E. Sesenna, Università di Parma).

Anche in questo caso si può notare il perfetto combaciamento sia della dentatura anteriore che di quella laterale.

L’estrazione dei premolari non ha comportato la presenza di alcuno spazio residuo, le arcate sono perfette nella forma e nel combaciamento reciproco. Infatti i concetti occlusali non sono per nulla modificati: ancora una volta le linee mediane sono centrate tra loro e i canini superiori occludono tra canino e primo premolare inferiore. Questo combaciamento rappresenta uno dei fattori fondamentali per evitare recidive a distanza.

A livello estetico si può notare il ripristino dell’armonico gioco di curve che caratterizza la forma delle labbra e del mento della giovane paziente. Si può notare inoltre la presenza della normale chiusura a riposo delle labbra, garanzia che la sporgenza superiore non potrà in futuro più ripresentarsi.

Forse è superfluo dire che la paziente è rimasta pienamente soddisfatta dalla cura ma questo è uno di quei casi in cui la soddisfazione del medico è veramente ampia.

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